Recruiting gamification: cos’è e cosa prevede

Con il termine recruiting gamification si fa riferimento a una pratica innovativa che sfrutta la gamification per rendere più accattivante e interattivo il processo di selezione del personale. Questo metodo è stato introdotto per migliorare l’esperienza del candidato e per individuare i talenti più promettenti, in quanto l’esperienza di gioco riduce l’ansia da prestazione e aiuta a far emergere la vera natura delle persone.

Per raggiungere questo obiettivo vengono utilizzati elementi di gioco, come sfide e attività ludiche, per coinvolgere i candidati e far loro apprezzare il processo di selezione. Quiz, simulazioni di lavoro, giochi e altre attività interattive, possono essere adattate e sfruttate per andare a soddisfare le esigenze della singola azienda nella selezione delle nuove figure da inserire.

L’obiettivo principale della gamification applicata al mondo HR è quello di creare un ambiente di lavoro divertente e stimolante che attiri i talenti migliori ed elevi la qualità delle assunzioni. Inoltre un iter di questa tipologia può favorire l’individuazione delle figure che meglio sposano la mission e la vision aziendale.

Ultimo aspetto da considerare è come questo metodo di selezione permetta di monitorare con efficienza le prestazioni dei candidati e di valutare le loro abilità e capacità in modo più accurato, portando alla luce quelle che sono le soft skill in loro possesso. 

Attualmente il processo di recruiting gamification rappresenta una tendenza in forte crescita nel mondo della selezione, in quanto oltre a valorizzare l’esperienza del candidato, semplifica l’individuazione di talenti e, conseguentemente, accresce la qualità e produttività del team. 

I numeri della selezione del personale associata alla gamification

La gamification è una tecnica sempre più utilizzata nel mondo del recruiting e non siamo noi a dirlo, ma le statistiche pubblicate negli ultimi anni. Uno studio del 2017 condotto da Talent Board ha evidenziato come il 60% dei candidati ha dichiarato di aver partecipato ad almeno un processo di recruiting gamification.

Ma quali sono le statistiche che dimostrano l’efficacia della gamification nel recruiting? Secondo uno studio del 2018 condotto da PwC, il 78% dei candidati ha dichiarato di sentirsi più motivato ad applicarsi nel corso di una selezione gamificata rispetto al 53% di quelli che hanno partecipato a un processo di recruiting tradizionale. Inoltre, il 65% ha riscontrato una migliore percezione dell’azienda.

Ma la gamification nel recruiting non è solo una moda passeggera. Secondo una ricerca del 2019 condotta da Gartner, entro il 2023 il 55% delle organizzazioni integrerà la gamification nei propri processi di recruiting, selezione e formazione.

Basi scientifiche della recruiting gamification

La gamification è un approccio con dimostrata efficacia nell’ottimizzazione delle performance e del livello di attenzione degli utenti in diversi contesti, dall’educazione al marketing. Applicata al recruiting può essere utilizzata per migliorare l’esperienza dei candidati e aumentare la loro probabilità di successo.

Uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Zurigo (2017) ha dimostrato che l’utilizzo del gioco durante il processo di selezione può aumentare la motivazione e la partecipazione dei candidati, migliorando di conseguenza il valore del personale selezionato. Inoltre, un’altra ricerca condotta da un team di ricercatori statunitensi (2019), ha evidenziato come l’impiego di serious game durante il recruiting possa aumentare la percezione di equità del processo.

Recruiting gamification vs. selezione tradizionale

SELEZIONE TRADIZIONALERECRUITING GAMIFICATION
Tecniche di selezione tradizionali come colloqui, test scritti e valutazione delle referenzeUtilizzo di elementi di gioco in contesti non ludici
Strutturata e prevedibile, consente agli intervistatori di valutare i candidati principalmente in base al loro curriculumIl processo di selezione risulta più interessante e coinvolgente per i candidati, ma anche più equo
Utile per la valutazione delle competenze tecnicheValuta le capacità dei candidati in maniera più completa ed efficace, portando alla luce le competenze trasversali

I vantaggi della recruiting gamification

A questo punto arriviamo alle conclusioni in merito al processo di recruiting gamification, ovvero l’elenco dei vantaggi connessi alla scelta di questo iter di selezione, sia per l’azienda che per i partecipanti.

  • Attrazione dei candidati e miglior engagement, in quanto l’approccio ludico aiuta a creare un’esperienza coinvolgente e quindi appetente agli occhi dei partecipanti. L’utilizzo di giochi e sfide può inoltre favorire l’incremento di visibilità dell’azienda e migliorare la reputazione, nonché farla apparire più attraente, innovativa e appetibile per i candidati.
  • Valutazione delle competenze in maniera non invasiva, ma mettendo i candidati a loro agio, in un clima più rilassato e positivo, dove tutti sono nelle medesime condizioni. In questo modo infatti uscirà la vera personalità del partecipante.
  • Miglioramento dell’esperienza per il candidato, in quanto maggiormente coinvolto, con anche una percezione dell’azienda più realistica che lo porterà ad accettare la proposta di lavoro, qualora venisse selezionato, con maggior consapevolezza.
  • Abbattimento delle resistenze emotive, perché il contesto ludico aiuta le persone a sentirsi a proprio agio, meno giudicate e pertanto libere di esprimersi.
  • Riduzione dei costi, in quanto questo iter potrebbe risultare più breve rispetto ai colloqui tradizionali
  • Miglioramento della qualità delle assunzioni, questo perché il gioco è un mezzo per far emergere in modo naturale e all’interno di un contesto protetto le competenze trasversali dei candidati, di conseguenza risulterà più facile identificare i candidati in possesso delle caratteristiche necessarie per ricoprire una determinata mansione e più propense a integrarsi nel contesto lavorativo.

Laborplay e recruiting gamification

Laborplay è una realtà specializzata in recruiting gamification e nata come start-up innovativa e spin-off dell’Università degli Studi di Firenze. Questa dispone di un vasto catalogo di giochi da loro ideati e che ben rispondono alle esigenze aziendali

Il modello PLAY elaborato da Laborplay, si basa sulle preferenze e le abitudini di gioco di ogni candidato per individuare un profilo contraddistinto da uno specifico set di soft skill. Questo questionario viene impiegato all’inizio della prova per avere una prima autovalutazione che poi proseguirà durante l’intera fase di recruiting.

Negli anni abbiamo seguito la selezione del personale all’interno di grandi realtà, come per esempio in Maserati, solo uno dei grandi nomi con i quali abbiamo collaborato.

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