L’alternativa di terapia attraverso l’utilizzo della Nintendo Switch
Brescia, 20 giugno 2022 – Superare difficoltà del linguaggio e del pensiero con l’aiuto dei giochi elettronici trasforma il paziente in giocatore.
È attraverso la Video Game Therapy, una delle nuove frontiere per favorire l’evoluzione emotiva, affettiva e cognitiva in soggetti con disabilità o con difficoltà relazionali e di apprendimento, che si apre un nuovo capitolo di cura affrontato dal Dott. Francesco Bocci, psicologo adleriano padre della Video Game Therapy in Italia.
Non c’è distinzione anagrafica, ne possono beneficiare sia i bambini – per avvicinarsi in maniera ludica alla riabilitazione da disabilità anche gravi – che gli adulti disabili – come supporto per migliorare la qualità dell’azione educativa.
Il gioco:
- rappresenta una leva evolutiva nella vita dell’individuo che permette il rafforzamento delle abilità motorie, cognitive e interpersonali
- ha un ruolo fondamentale nel processo di costruzione dell’identità personale e sociale attraverso l’apprendimento delle regole dello stare con l’altro e la costruzione di diverse e nuove forme di comunicazione interpersonale.
L’attività di gioco è fondamentale non solo in età infantile: cambiano le forme, le modalità, gli strumenti, i significati, ma la dimensione ludica accompagna gli esseri umani nell’arco di tutta la loro vita.
È attraverso il gioco che si manifestano e si sperimentano creativamente le emozioni primarie dell’uomo, anche per le persone con disabilità.
Scopri come può essere utilizzato:
“Anche le persone con disabilità giocano. Non devono solo “fare” delle cose, ma possono “vivere” sensazioni e percezioni di benessere profondo attraverso il gioco. Vogliamo portare l’esperienza del video-gioco nella loro quotidianità, non come un’attività del fare, ma come un momento di piacere e benessere individuale (FLOW), attraverso il quale si manifesta la loro parte più autentica”, sono le parole del Dr Francesco Bocci, ideatore della Video Game Therapy in Italia.
Grazie all’utilizzo della nota console Nintendo Switch, la Video Game Therapy ottiene una maggiore fruibilità per tutti gli utenti che hanno necessità.
Questa console è stata scelta per la sua versatilità di impiego nella terapia, sia da soli che in condivisione, grazie ai 2 controller Joy-con e al suo feedback tattile che va oltre le vibrazioni, ricreando effetti sonori e di movimento veritieri.
Usciamo quindi da un utilizzo del videogame solo di tipo clinico e spalanchiamo le porte ad una nuova possibilità: ottenere notevoli benefici legati alla socializzazione, alla cognizione, alla regolazione delle emozioni e alla salute mentale. Questo è sostenuto dagli studi iniziali di Granic, che hanno documentato i potenziali effetti positivi derivanti dalla riproduzione di videogiochi commerciali, e dai successivi, anche recenti, studi che rafforzano questa possibilità.
Il gioco, e di conseguenza il videogioco, è un contesto in grado di favorire l’ingresso degli utenti nello stato di flow.
Quando giochiamo non siamo forse talmente immersi nell’attività ludica da perdere la cognizione del tempo e di quanto accade attorno a noi?
Nelle attività ludiche abbiamo la possibilità di immergerci in un cerchio magico, uno spazio protetto, capace di garantire elevati livelli di sicurezza psicologica e di stimolare, attraverso il divertimento e la motivazione intrinseca, il desiderio di sperimentare e la curiosità. Il gioco rappresenta, infatti, un’esperienza estremamente appagante e gratificante in cui i confini fra lo spazio dell’azione e dell’intenzione, così come quelli temporali, si fanno sempre più sfumati. Ne risulta uno stato di profonda concentrazione in cui la paura del fallimento lascia spazio alla gioia e al piacere del fare.
Con la Video Game Therapy esiste una possibilità di cura innovativa, che supporti una modalità tradizionale, per molte persone con disabilità, soprattutto intellettiva. Dato il carico economico e sanitario di tali disabilità, c’è una maggiore richiesta di metodi accessibili ed economici che facilitino la gestione di tali utenti.
Questa richiesta è aumentata dopo l’avvento della pandemia di COVID-19 e il conseguente aumento dell’incidenza dei disturbi di salute mentale. Con molti pazienti in lista d’attesa o impossibilitati a ricevere supporto, è importante presentare il potenziale dei videogiochi commerciali per migliorare i sintomi della patologia o alleggerirne il carico quotidiano.
I videogiochi commerciali possiedono molte caratteristiche importanti:
• Schemi
• Scenari di gioco controllati che possono essere correlati a specifici problemi di salute mentale
• Design
• Coinvolgimento dell’utente
• Stato di flusso immersivo, detto FLOW.
Una possibilità di cura scelta con determinati tipi di target – al momento anche presso la “Coop Castello” di Capriate – e in contesti che si occupano di disabilità e che chiedono di intervenire con metodologie dall’esito positivo e che hanno portato alla diminuzione dell’uso di farmaci.
FOCUS VIDEO GAME THERAPY
La Video Game Therapy, in Italia, viene utilizzata già da:
– più di 50 psicoterapeuti liberi professionisti nei loro studi privati, formati con i corsi del Dr. Bocci (One to One, attivabili dal sito www.videogametherapy.it) o tramite il videocorso di APL (Associazione Psicologi Lombardia, lanceranno il nuovo corso videoregistrato da me a fine Marzo 2022)
– Cooperativa Novo Millennio di Monza (giovani psichiatrici)
– Cooperativa GAIA di Lumezzane (Brescia) – settore DIPENDENZE e LUDOPATIA
– Centro SMI “Gli Acrobati” di Concesio – settore LUDOPATIA
– Consultorio “Cambiamenti” di Lumezzane (BS) e Bovezzo (BS) – minori ed adolescenti con problemi psicologici, autolesionismo, disturbi alimentari
– Cooperativa Comunità Fraternità di Ospitaletto (Brescia) (giovani con devianze o con messe alla prova ai servizi sociali)
– Associazione Casina dei Bimbi di Reggio Emilia – interventi su DCA insieme all’ASL dell’Emilia Romagna (solo per i DCA), mentre con Casina dei Bimbi interventi su bambini oncologici
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