Analizzare, sintetizzare: ripetere

Analizzare, sintetizzare: ripetere

Da bambino a Natale mi regalarono un robot, di quelli che hanno gli occhi che si illuminano e muovono le braccia una volta accesi. Ero così curioso di capirne il funzionamento che decisi di smontarlo, cacciavite alla mano, e provare a rimontarlo. Pezzo dopo pezzo, filo dopo filo e strani componenti elettronici che a me sembravano tante piccole caramelle. In realtà quel robot non funzionò mai più, dovevo essermi perso qualcosa per strada…”.

Credo che questo sia il modo più semplice per introdurre due concetti, all’apparenza semplici, ma in realtà molto complessi: analisi e sintesi. La parola analisi significa letteralmente “scomposizione” e, senza dover tirare fuori volumi di filosofia, ci basta sapere che già Aristotele parlava di analisi come “quel procedimento” utile a scomporre un ragionamento o un concetto in parti più piccole.

Il termine greco “analisi” passa poi per i simposi dei neoplatonici, gli scritti di Cartesio e i manoscritti di Kant fino ad arrivare al lettino di Sigmund Freud e la sua psico-analisi. Oggi lo troviamo sui banchi di scuola, tra analisi logica e grammaticale, o in un laboratorio o nelle scuole, tra analisi chimiche, matematiche e del sangue.

Il significato, con le relative sfumature, è il medesimo. Analizzare qualcosa vuol dire “scomporlo nei suoi costituenti”. 

Il concetto è strettamente legato a quello di sintesi, spesso indicato come vero è proprio contrario del termine analisi. La sintesi è, per l’appunto, la ricomposizione degli elementi (quella che probabilmente non è andata a buon fine con il robot!) che in ambito filosofico è per l’appunto il momento o l’operazione finale della comprensione. Partendo dall’analisi del complesso e allo studio dei suoi costituenti giungo a una conclusione unitaria. 

Questo dualismo è presente in più aspetti del nostro quotidiano: a livello biologico, il nostro organismo analizza e sintetizza ciò che ingeriamo (il cibo viene scomposto in piccoli elementi poi ricostruiti); a livello emozionale, dove analizziamo le nostre esperienze emotive per poi sintetizzare il nostro sentire emotivo ma anche a livello cognitivo con l’apprendimento in sé. 

Analisi e sintesi: due competenze trasversali da non sottovalutare

Facile intuire, quindi, quando sia importante avere nel proprio bagaglio una buona capacità di analisi e sintesi. Al pari di altre competenze trasversali, la capacità di analisi e sintesi è forse la base di partenza di altre ben più blasonate competenze come il problem solving o il decision making

Il nostro quotidiano, nello specifico un contesto lavorativo, ne richiede una pratica costante. 

Il mantra potrebbe essere: analizzare, sintetizzare: ripetere. 

L’abilità sta nel riuscire a pensare in modo dettagliato, nello scomporre il grande in piccoli frammenti più facilmente analizzabili per poi riuscire, sistematicamente, a rimettere insieme i pezzi del puzzle. Approfondire per cogliere gli elementi essenziali e riordinarli secondo uno schema logico. 

Come possiamo mettere in moto la nostra capacità di analisi e sintesi? Al pari di altre competenze trasversali è una skill che possiamo valutare in contesti lavorativi?

Noi abbiamo pensato a un gioco: ZoomOut!

In ZoomOut ogni partecipante possiede una serie diversa di immagini. Si tratta di “tasselli” di un’unica installazione artistica che, purtroppo, a causa di un incidente, ha perso il suo ordine. Lo scopo del gioco è ricostruire la sequenza di immagini, rimetterle nel giusto ordine.

Per poter trovare la giusta sequenza, senza vedere le schede degli altri, si devono trovare dei link tra le descrizioni che ciascun partecipante fa ma, per trovarlo, è necessario pensare out of the box. 

Si può ritrovare la giusta sequenza dell’installazione soltanto utilizzando la creatività per associare informazioni che, solo apparentemente, sembrano distanti. 

Se “analisi” è smontare il robot per analizzarne le componenti, “sintesi” è riuscire a rimettere insieme i pezzi trovandone i giusti collegamenti e la corretta posizione ma anche, volendo, essere in grado di generare un nuovo robot o replicarne le fattezze. 

Cosa invece NON è sintesi? Chiudere il robot con i pochi pezzi sopravvissuti alla rinfusa, provare ad accenderlo e sorridere a chi ti aveva regalato, con tanto affetto, quel giocattolo. La stessa persona che ora ti guarda con la faccia attonita di chi sta provando ad analizzare la situazione. 

Analisi e sintesi: scopri come allenare le tue skill

Condividi questo articolo

Altri articoli

Pixel e Neuroni

This War of Mine

Benvenuti, carissimi e carissime, in questo nuovo episodio della rubrica “Pixel e Neuroni”, in collaborazione con Laborplay e BardellaPsicologia.

Game(HE)art

Videogiochi e perdita

Nei giochi, la perdita è tanto onnipresente quanto banale, scrive la game designer Sabine Harrer, e oggi vogliamo approfondire questo concetto.

Sei curioso di scoprire come possiamo "gamificare" la tua azienda?

IMG   min

Scopri il mondo dell'HR Gamification