IL DIARIO DI ELLIE: SPECCHIO DI UN TRAUMA

Il diario di Ellie in The Last of Us II è un esempio di epitesto privato, come concepito da Gérard Genette, atto a sondare i recessi più intimi dei pensieri e delle emozioni della protagonista durante il susseguirsi dell’avventura. L’autore Ryan Banfi analizza questo strumento nel dettaglio basandosi sull’ipotesi che abbia una funzione di ampliamento e approfondimento della trama principale del gioco, abbracciando sia l’esperienza ludica che le sequenze narrative predefinite, e offrendo al giocatore una mappa cognitiva delle intricate relazioni tra Ellie, Joel e Abby, figure cardine della vicenda. Tale interpretazione si avvale di un contesto teorico che spazia dalla narratologia alla psicoanalisi, evidenziando come il diario di Ellie agisca da specchio dei traumi, delle afflizioni e dei sensi di colpa che agiscono sulla sua psiche

La Journal Therapy consente di esprimere un “monologo interiore”: consiste nel raccontarsi ciò che si vuole raccontare a se stessi e ciò che si vuole sentirsi raccontare (Genette, 1997). Il diario di Ellie è unico nel suo genere in quanto estende la narrativa principale del gioco fornendo al giocatore una mappa cognitiva dei pensieri della protagonista. Quando Ellie si trova in un luogo nel gioco dove può scrivere nel suo diario, l’HUD (heads up display) informa il giocatore che può premere il touch pad sul controller per “visualizzare” l’ingresso del suo diario. Quando il giocatore fa questo, la telecamera passa da una prospettiva in terza persona a quella di Ellie. Ciò consente un’interazione intima – quella tra il giocatore e il diario di Ellie. Esaminando così il suo flusso di coscienza, il giocatore può comprendere come Ellie si senta nei confronti di Abby e Joel. 

In psicologia, l’utilizzo del diario terapeutico si rivela un mezzo prezioso per la stabilità mentale. In contesti di turbamento emotivo, smarrimento o stress, può fungere da faro, illuminando il labirinto delle emozioni e dei pensieri, non solo favorendo la chiarezza mentale ed emotiva, ma contribuendo anche a validare le esperienze personali e a sviluppare una più profonda comprensione di sé.

L’atto di esprimere su carta eventi traumatici, stressanti o emotivamente carichi può apportare un miglioramento tangibile, non solo nel bilanciamento psicologico, ma anche nella salute fisica. Per di più, il diario funge da strumento di comprensione dell’esperienza del paziente, permettendo allo psicologo di acquisire una visione più dettagliata delle sue condizioni durante momenti di sofferenza.

Per cui, il compito di tenere un diario assume un’importanza fondamentale, poiché rappresenta un elemento attivo all’interno del percorso terapeutico, passo significativo verso il miglioramento complessivo della propria esistenza.

Alla base vi sono soprattutto gli studi eseguiti da Bruner (1990; 1996; 2002) che considerava la narrazione come strumento in grado di conferire un senso agli eventi e di costruire il significato della realtà, con una forte influenza culturale in grado di condizionare e direzionare l’apprendimento, in una connotazione rielaborativa funzionale esprimibile attraverso il linguaggio narrativo.

Il linguaggio non consente soltanto lo scambio comunicativo intersoggettivo, ma anche di generare strutture logiche in grado di descrivere la realtà e di creare nuove modalità di interpretazione e costruzione del pensiero logico. Tramite l’impiego della narrazione si ha la possibilità di valutare gli eventi sotto punti di vista differenti da quelli personali, poiché il nostro Sè sarà decentrato. Inoltre, il pensiero narrativo sviluppa capacità metacogntive poichè spinge a elaborare una selezione cognitiva circa il materiale da esprimere e quello da omettere, quello da evidenziare e quello da minimizzare, o da rielaborare.

Il potere trasformativo insito nella narrazione scritta offre la possibilità di reinterpretare soggettivamente ciò che è accaduto, la capacità di rileggere le storie. Scrivere può risultare dunque utile in tutti quei casi in cui non è possibile verbalizzare un’emozione, e l’unica alternativa è di segregarla nell’inconscio assieme a tutto il materiale psichico non espresso e non rielaborato simbolicamente. 

La scrittura espressiva rappresenta una vera e propria terapia per verbalizzare una serie di emozioni connesse a eventi traumatici mai del tutto rielaborati. 

Gli autori Pennebaker e Seagal (1999) hanno definito la scrittura espressiva, quindi la rielaborazione anche con l’utilizzo di diari, come un processo che permette di organizzare e ricordare gli eventi in un modo coerente, integrando pensieri e stati d’animo. 

Pennebaker (1997) specifica alcune direttive sulla funzionalità terapeutica della scrittura delineando specialmente l’importanza che si tratti sempre di un atto liberatorio, quindi non obbligato. 

Dunque, la scrittura del diario personale è una pratica che può avere diversi effetti psicologici positivi per chi la svolge, soprattutto in situazioni di stress, trauma o conflitto. Per Ellie, la protagonista di The Last of Us II, il diario rappresenta uno strumento di elaborazione emotiva, di espressione creativa e di ricostruzione identitaria. Attraverso le pagine del suo diario, Ellie registra le sue esperienze, i suoi sentimenti, i suoi pensieri e le sue aspirazioni, cercando di dare un senso alla sua vita in un mondo post-apocalittico. Il diario le permette anche di mantenere un legame con Joel, il suo mentore e figura paterna, che le ha regalato il quaderno prima della sua morte. Scrivendo del suo rapporto con Joel, Ellie cerca di elaborare il suo lutto e il suo senso di colpa per non averlo perdonato prima della sua uccisione. Il diario è anche uno spazio di espressione creativa per Ellie, che vi disegna i luoghi e le persone che incontra nel suo viaggio, oltre a scrivere delle canzoni ispirate dalla chitarra che Joel le ha lasciato. Infine, il diario è un mezzo di ricostruzione identitaria per Ellie, che attraverso la scrittura si confronta con i suoi valori, i suoi desideri e i suoi conflitti interiori. Il diario la aiuta a capire chi è e chi vuole essere, in un mondo in cui la violenza e la vendetta sembrano prevalere. Il diario è quindi un elemento fondamentale per la crescita personale e psicologica di Ellie, che grazie alla scrittura riesce a trovare una via di redenzione e di speranza. 

di Eleonora Stingone, Psicologa, membro community VIDEO GAME THERAPY®

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