I team-building al tempo dell’era digitale

Un partner innovativo che ci ha fatto vivere un’esperienza di team building estremamente coinvolgente e intensa, nonostante avvenisse tutto in remoto. Una grande capacità di comprensione delle nostre esigenze per trasformarle in un progetto efficace e personalizzato.”

(Marco Tiso, Online Managing Director, Sisal Entertainment)

La collaborazione con Sisal nasce nel 2020, in un momento molto critico per l’intero pianeta. La pandemia di covid-19 stava stravolgendo il mondo. Un periodo di grande dolore ma anche di grandi trasformazioni

Con il lockdown, quello che era un business marginale per molte aziende, parliamo dell’online, era diventato il principale se non l’unico business realizzabile. 

Per un’azienda come Sisal questo significava incentivare e investire, in un periodo così incerto, su tutto il settore digital

La situazione che ha dato avvio alla collaborazione con Sisal nasce proprio da questi presupposti: nuovi piani di assunzioni portavano il team digital a crescere, sia come nuove risorse che sul piano formativo e di sviluppo, in un contesto dove la comunicazione era relegata al digitale e i momenti in presenza erano pressoché inesistenti. 

Il nostro primo contatto è stato con Marco Tiso, online Managing Director di Sisal:

Quello che volevamo ottenere con il lavoro che poi abbiamo fatto insieme a Laborplay è stata proprio la capacità, da una parte, di accogliere e incontrare tutte le nuove persone che stavano arrivando, perché abbiamo assunto parecchio in quel periodo nonostante il lockdown e quindi c’era il bisogno di conoscersi, e dall’altra parte anche di aprire la mente e creare un mindset che fosse il più possibile innovativo.”

Il team digital, inizialmente composto da 70 persone, era raddoppiato nel giro di pochi mesi. Appartenenza, integrazione e teamwork erano quindi le parole chiave. 

Come era possibile lavorare su un team building in piena pandemia, quando gli unici contatti erano fatti di videochiamate, messaggi o e-mail?

L’obiettivo era quello di favorire la conoscenza tra colleghi con una modalità innovativa, online, che era l’unica a disposizione in quel momento. Il tutto cercando di far sì che questa modalità non fosse percepita come noiosa e forzata. Abbiamo quindi scelto anche un po’ il modello della gamification e del gioco per tenere alto il livello di coinvolgimento delle nuove persone e trovare quindi un modo simpatico e ingaggiante per conoscersi.”

Con la direzione HR di Sisal e il supporto di Marco Tiso abbiamo quindi organizzato un team building online, costruito su tre punti focali: conoscenza reciproca, fiducia e pensiero laterale. Per ogni punto abbiamo scelto uno strumento game-based o un’attività in grado di far emergere le competenze e la conoscenza di ciascuno. 

Le attività del team building online

La prima attività consisteva nel raccontare a turno episodi di vita vissuta che avevano suscitato particolari emozioni. I partecipanti che ascoltavano, facilitati dai nostri formatori, dovevano capire quali emozioni erano state messe in campo. 

Il secondo gioco verteva sul concetto di fiducia. Nel gioco è possibile “vincere” solo mettendo da parte egoismi e affidandosi al team. 

Nella terza attività la soluzione è raggiungibile solo ragionando “fuori dagli schemi”, provando a immedesimarsi nei panni e negli occhi degli altri partecipanti. L’obiettivo è ricostruire un’immagine frammentata dove ogni giocatore possiede solo una parte, all’apparenza indecifrabile, dell’opera d’arte. 

Per far sì che l’evento digitale non rimanesse appunto un evento a sé stante, con la direzione HR abbiamo deciso di costruire qualcosa che potesse aiutare i partecipanti a conoscersi e scoprirsi anche nei mesi a venire.  

Nasceva Play4Card

Immaginiamo un album di figurine, dove ogni figurina rappresenta i nostri colleghi. Come quando da piccoli andavamo a comprare il pacchetto in edicola, Play4Card invia a tutti i partecipanti un pacchetto virtuale (a cadenza regolare) contenente una serie di “figurine”. Ma non basta aprire il pacchetto per averle, bisogna rispondere correttamente a domande che riguardano interessi, hobby, passioni o curiosità del collega raffigurato.

La web-app era così riuscita a creare una serie di momenti conviviali digitali dove, con un messaggio o una telefonata, i partecipanti si interessavano agli hobby e alle passioni dell’altro scoprendo, magari, che il collega praticava lo stesso sport o apprezza lo stesso film o serie tv.

“Sicuramente un’esperienza molto positiva, molto divertente, molto coinvolgente. Hanno partecipato tutti, ma proprio tutti dall’assistente di direzione, allo stagista a io che ero in qualche modo il responsabile. E tutti ci siamo messi in gioco allo stesso modo senza particolari barriere. Credo che i messaggi più belli riescono a passare nel momento in cui uno li vive e si lascia coinvolgere, il gioco da questo punto di vista aiuta molto. L’esperienza è rimasta nella memoria, in una modalità non facile. E invece quell’esperienza lì, quelle ore lì, sono state ore vissute tutte molto intensamente. Tutti con videocamera accesa, tutti molto sul pezzo e coinvolti. Ed eravamo 140, insomma, un numero bello importante.”

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