Gioco e sport

Imparare a collaborare rispettandosi e divertendosi

Quante volte sentiamo parlare di team sul posto di lavoro? Siamo al limite dell’abuso di questo termine, che in fondo dovrebbe semplicemente contribuire a farci soffermare sull’importanza della collaborazione tra più persone, in armonia, per raggiungere un obiettivo comune. La chiave di volta è il modo con cui riusciamo nell’intento, in questo articolo l’invito è quello di porre enfasi su un approccio sportivo non competitivo, che garantisca il rispetto reciproco tra le parti.

Quale modo migliore di un gioco per riuscirci? Si potrebbe obbiettare che anche nel gioco qualcuno prevale alla fine, ed è vero, ma senza rabbia. Si è protetti dalla dinamica ludica della situazione. Per questa ragione chi scrive considera il binomio gioco-sport uno dei migliori possibili da applicare alle dinamiche HR, e non ci si riferisce solo al processo di onboarding. Questa dinamica dovrebbe essere posta in essere in svariate situazioni, sia davanti a nuove sfide che in cambiamenti interni del gruppo e, perché no, anche in cambiamenti della dirigenza.

Psicologicamente, non dover affrontare l’impatto della pressione di un cambiamento significativo in modo rigido ma ludico, è indubbiamente un vantaggio. Si prevengono performance negative, tensioni, insoddisfazioni. Al contrario, si favorisce un dialogo strategico che coinvolge tutti in modo orizzontale e questo al contempo crea un clima di apertura e ascolto, prevenendo scontri gerarchici che potrebbero invece affiorare in altre situazioni. 

Giocare sì, ma a cosa?

La questione del tipo di gioco da proporre è complessa. Potrebbe essere meglio un puzzle o un gioco di ruolo a seconda della situazione, o magari una costruzione lego se si immagina di progettare un nuovo ambiente di lavoro partecipato. Il principio è quello di lasciarsi guidare dai bisogni del cliente, per poi identificare la strategia e l’attività più adatta alla situazione.

Giocare tutti insieme in chiave sportiva, con ruoli diversi dai soliti sul posto di lavoro, è un altro suggerimento che potrebbe risultare efficace per testare nuovi equilibri, temporanei o permanenti, favorendo un clima distensivo e rilassato e ponendo l’accento sul rispetto tra le parti.

Invito chi si occupa di HR training a progettare momenti ludici di gioco-sport periodici anche per mantenere alto il morale dei team e la loro motivazione, creando delle abitudini conviviali che getteranno le basi per partnership durature.

Creare dei questionari ad hoc per indagare gusti e inclinazioni dei dipendenti in materia di sport e giochi, garantirà l’acquisizione di materiale utile ai fini dell’organizzazione e della programmazione strategica delle attività, e sarà per gli stessi HR un’attività dinamica e conviviale che rimetterà in gioco le loro competenze con leggerezza.

per scoprire il metodo Laborplay

Articolo di: Francesca Miglioli

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