Arte narrativa: un viaggio “Open Roads” nei ricordi e nelle relazioni familiari

 a cura della Dott.ssa Eleonora Stingone della Community VGT®

La dimensione narrativa nell’ecosistema videoludico arricchisce l’esperienza di gioco con l’uso di trame coinvolgenti e appassionanti, trasformandolo da mero intrattenimento a opera d’arte interattiva capace di suscitare emozioni profonde nel giocatore. Si tratta di un elemento significativo che ha subìto una profonda evoluzione nel corso degli anni: da testi narrativi basilari a trame complesse e immersive, che sfidano e intrattengono i giocatori in modi sempre più sofisticati.

I primi ricordi e le relazioni familiari sono le tematiche che ispirano maggiormente i videogiocatori, occupando un ruolo di rilievo nella scelta della narrazione di gioco, ciò avviene perché rappresentano una fonte primaria di emozioni nella vita di ognuno di noi e se vengono integrati nella trama di un videogioco, questi elementi possono creare un legame emotivo profondo con l’esperienza personale del giocatore.

La teoria narrativa dei giochi, esposta dall’autore Espen Aarseth (2012), sottolinea l’importanza di andare oltre alla visione del videogioco come prodotto con aspetti meccanici, semplice creazione di un software, e piuttosto combinare questi con gli aspetti semiotici che lo accompagnano. Si tratta di “decifrare il linguaggio con cui videogioco e giocatore si scambiano informazioni e valori, si seducono ed entrano in conflitto, dando origine al fenomeno dell’interazione” come esposto da Maietti (2017). Mettere in risalto, quindi, il punto che i giochi non sono solo storie o solo gioco, ma una combinazione di entrambi, esponendo l’importanza di parlare e pensare ai videogiochi che rispetti sia gli aspetti ludici che narrativi. Difatti, sono una forma unica di narrazione, ben diversa da quella tradizionale perché interattiva e influenzata dalle azioni di chi sta giocando. I videogiochi raccontano storie usando elementi visivi, personaggi, ambienti e interfacce che necessitano un coinvolgimento attivo per andare avanti nel racconto (C. Jin, 2021).

Le continue interazioni, l’esigenza di coinvolgimento da parte del videogiocatore e altri elementi, consentono di far emergere dimensioni filosofiche nel contenuto narrativo. Perušić differenzia tre categorie di presenza di dimensioni filosofiche nei videogiochi: alcuni utilizzano il loro contenuto narrativo per concentrarsi su questioni di natura filosofica; altri filosofeggiano in termini di tutti i giorni sui problemi filosofici presenti nel loro contenuto; altri ancora applicano la filosofia professionale per costruire il contenuto narrativo. La componente filosofica ha così rilevanti implicazioni oltre che per la trama, per il design del gioco e l’esperienza del videogiocatore (L. Perušić, 2020).

Un esempio unico di videogioco con una dimensione narrativa emotivamente molto travolgente è “Open Roads” di Annapurna Interactive. La storia tratta del viaggio on the road di Tess Devine e sua madre, Opal, alla ricerca dei segreti di famiglia sepolti nel tempo. Il gioco si contraddistingue per l’innovativa direzione artistica e per un sistema di dialogo interattivo che palesa i difetti dei personaggi, i loro segreti e le verità celate. Attraverso la narrazione delle vicende di madre e figlia, dà l’opportunità ai giocatori di riflettere sulle proprie esperienze e relazioni, amplificandone l’impatto emotivo.

In questo caso, la dimensione narrativa non si limita a essere un semplice veicolo per la trama, ma si trasforma in uno strumento per l’introspezione e la comprensione di noi stessi. 

I videogiochi possono riattivare il processo di narrazione autobiografica nei giocatori consentendo al giocatore di identificarsi con il protagonista mediante scelte narrative che richiedono la riflessione sulle proprie esperienze personali e l’interazione con personaggi che evocano emozioni simili a quelle vissute nella vita reale. Viene stimolata anche la memoria autobiografica grazie all’immersione in mondi virtuali graficamente stimolanti, che inducono inconsciamente il giocatore a ricollegarli alle proprie esperienze.

Un’altra strategia che consente l’attivazione autobiografica è l’interazione con personaggi non giocanti, specialmente con le storie che raccontano: questa permette una riflessione introspettiva intensa ed emotivamente impattante.

Nello specifico, “Open Roads” è un titolo che si concentra sulla relazione madre-figlia e le caratteristiche di personalità di ognuna, con racconti intimi sulle loro vicende personali, portando spesso i giocatori a imbattersi in situazioni e dialoghi che consentono un’esplorazione delle proprie emozioni, presenti, passate e future. Ogni giocatore è, inoltre, chiamato a prendere delle decisioni che influenzano il corso della storia e il rapporto tra i personaggi. Spesso queste scelte richiedono un confronto con le proprie convinzioni, valori ed esperienze pregresse, riattivando in modo esponenziale la dimensione autobiografica.

L’essenza della narrazione nel contesto videoludico si manifesta nella sua capacità intrinseca di creare un legame immateriale tra il giocatore e l’opera interattiva, elevando l’esperienza oltre all’intrattenimento, fino a raggiungere un livello di profondità personale e significato che consente un processo di autoriflessione che non ha eguali.

Bibliografia:

  • Jin C. (2021). Game narrative conveyed through visual elements in digital games.
  • Perušić Luka (2020). The philosophical dimension of the narrative content of videogames, 
  • Maietti Massimo (2017). Semiotica dei videogiochi.Espen Aarseth.(2012). A Narrative Theory of Games .

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